100% Green Developer

Vi siete mai domandati di quanta corrente energetica abbiamo bisogno tutti i giorni nel nostro lavoro Walter Bacchetti, nostro collega da settembre 2022 e Magento 2 Backend Developer si, ed è per questo che da qualche mese si proclama un “Green Developer”. Abbiamo deciso di intervistarlo per capire meglio cosa significa e quali sono le motivazioni che lo hanno portato a questa scelta.

Ti definisci sviluppatore “Green Developer”, cosa significa e da dove è nata questa idea?

Per “Green Developer” intendo dire che per svolgere il mio lavoro quotidiano, non utilizzo energia elettrica fornita dagli impianti di diffusione di massa, né gas per il riscaldamento, evitando quindi di pesare sull’ambiente. L’idea è nata da una specifica esigenza: cambiare casa prima di poter allacciare luce e gas nella nuova abitazione. Se mettiamo questo, insieme al fatto che, nel 2023 più che mai, abbiamo tutti toccato con mano la precarietà delle forniture di gas e corrente dalla grande distribuzione internazionale, credo che l’indipendenza energetica sia un obiettivo a cui tutti noi dovremmo puntare, nella vita quotidiana e nel lavoro.

Ma come fa un programmatore, che lavora con apparecchiature informatiche, a lavorare senza corrente?

La risposta più ovvia sarebbe “tramite un impianto fotovoltaico”. Ma quando sono entrato nella nuova casa non potevo ancora installare un impianto fisso; così mi sono imbattuto in una serie di prodotti per “camperisti” che permettevano di generare corrente con piccoli pannelli solari trasportabili e capaci di conservare l’energia prodotta in piccoli sistemi di accumulo, anch’esse trasportabili, dotati di diverse uscite USB e di una comune presa elettrica. Ho pensato che questa fosse la soluzione perfetta per il periodo di transizione: abbastanza economica (per rapporto utilità/prezzo), semplice, immediata, e, sono sincero, solo alla fine mi sono reso conto fosse veramente green”.

Quindi si è trattato di un passaggio dalla corrente distribuita ai pannelli solari?

Non proprio. Dopo aver acquistato i prodotti, li ho testati nella vecchia casa, per non correre il rischio di trovarmi poi in quei due mesi senza corrente. Per produrre l’energia sufficiente ad alimentare tutta la mia strumentazione, avrei avuto bisogno di una giornata intera di sole, e l’energia prodotta in esubero sarebbe andata persa. Bastava quindi un giorno di cielo coperto, o di pioggia, per far saltare i miei piani. A quel punto ero tentato di restituire l’impianto e tornare sui miei passi, ma durante questi test, il fatto di vedersi ricaricare il PC e lo smartphone dalla batteria, nella quale era immagazzinata elettricità generata esclusivamente dal sole, iniziava ad affascinarmi. Ma non tutti i giorni c’era il sole, e in inverno, anche in una bella giornata, le ore di sole sono veramente poche.

Quindi, come hai fatto a lavorare per due mesi con la sola corrente generata dal sole?

Ho analizzato la quantità esatta di corrente che stavo utilizzando, ed ho scoperto che il mio PC per restare acceso e fare le operazioni standard (una volta caricata la sua batteria interna), consuma circa 11Wh… il monitor esterno invece ne consumava 120! Ho quindi deciso di sostituire quel monitor con uno meno “energivoro”, per poter lavorare comunque in maniera ottimale, consumando veramente poco: 19Wh. Poi c’era il router (20Wh circa), le ciabatte elettriche (solo la lucina accesa consumava 6Wh), la stampante sempre accesa (25Wh), la cassa audio esterna (10Wh), gli accessori wireless sempre bisognosi di ricariche, il NAS (65Wh), lampadine di vecchia generazione (20Wh), ecc.. Ho deciso di tagliare tutto e mantenere soltanto lo stretto necessario: PC, tastiera e mouse wireless, il nuovo monitor “eco-friendly” e una piccola lampada a batteria da tenere sulla scrivania. Per la connessione ho optato per il cellulare: con un piano dati 5G da 120GB/mese, sarei riuscito a coprire l’intero mese di connessione, con una ricarica completa di batteria ogni 2 giorni. In questo modo, portando il mio consumo orario da circa 300Wh, a meno di 100Wh, la batteria caricata con una giornata di sole, mi permetteva due giorni e mezzo di completa autonomia. Ne ho acquistata poi una seconda, per poter immagazzinare il surplus delle giornate particolarmente ricche di sole, estendendo la mia autonomia a quasi 5 giorni. Tutto questo mi ha permesso di lavorare dal 10 gennaio fino al 20 marzo 2023, full-time, senza mai aver bisogno di corrente fornita dall’impianto. Il 20 marzo finalmente nella mia nuova casa è arrivata la corrente nel contatore elettrico.

Quindi la tua avventura di “Green Developer” è terminata con l’arrivo della primavera?

Assolutamente no. Ancora oggi nel mio contatore c’è tutta la corrente che voglio, ma la levetta di attivazione è sempre abbassata. Fuori c’è uno splendido sole fin dalle 9.00 del mattino, e i miei pannelli stanno caricando la batteria che alimenta la mia dotazione di lavoro, e continueranno a farlo fino alle 18.00, per cui, perché smettere?

Ci pare di capire che oltre ad essere 100% “green”, la tua corrente è pure gratis. Si tratta di una scelta economica vantaggiosa quindi?

In realtà non è 100% green: i pannelli solari e le batterie sono costruiti attualmente con risorse non rinnovabili e soprattutto deperibili. La corrente è vero che è gratis, ma il costo per l’acquisto dell’impianto, salvo imprevisti, lo ammortizzerò in circa 3 anni. Inoltre ho sostituito molti strumenti elettrici/elettronici con apparecchi meno energivori, e anche questo è stato un costo iniziale importante. Se avessi guardato l’aspetto prettamente economico, probabilmente non mi sarei mai lanciato in questa avventura.

Cosa ti ha fatto capire questa esperienza?

Per prima cosa ho capito sprechiamo una quantità immensa di energia elettrica per nulla. Mi son reso conto che è assurdo trasportare le fonti di energia per decine di migliaia di chilometri, quando in realtà la stessa energia ce l’abbiamo proprio fuori dalla porta. Come per ogni esperienza nella quale ci si mette impegno, ora riesco anche a dare un valore più corretto all’energia che “produco” e che consumo. Non considero più il suo valore in in €/kWh, ma in quantità di sole necessaria per generarla, ed è tutto un altro valore!


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